Uno sguardo approfondito dal punto di vista psicologico.

Sommario
Introduzione
La connessione tra Disturbi Alimentari e Dipendenze comporta uno sguardo approfondito nella comprensione dei meccanismi psicologici sottostanti ad entrambi.
Mentre i Disturbi Alimentari si caratterizzano per la relazione disfunzionale con il cibo, il peso e l'immagine corporea, con un conseguente impatto negativo sulla salute fisica, le Dipendenze rappresentano un fenomeno di totale asservimento verso una sostanza, un oggetto, un comportamento o una persona, dove la perdita di controllo ha un ruolo importante.
Sebbene dunque possano sembrare concetti distinti e separati, però, Disturbi Alimentari e Dipendenze sono accumunati da molti aspetti, tant’è che spesso si presentano insieme in una stessa persona. In questo articolo, esploreremo le molteplici similitudini psicologiche che esistono tra queste due realtà complesse.
1. La presenza di una sostanza
Un primo aspetto che lega i Disturbi Alimentari e le Dipendenze è la presenza di una sostanza. Sia nei Disturbi dell’Alimentazione sia nelle Dipendenze, e in particolare nelle Tossicodipendenze, vi è un oggetto simbolo della patologia: il cibo nei Disturbi del Comportamento Alimentare e la sostanza nelle Tossicodipendenze.
Nei D.C.A., il cibo rappresenta la sostanza elettiva, che raccoglie tutta l’attenzione e tutte le energie della persona: la vita della persona ruota attorno al cibo ed è quindi occupata da costanti pensieri, sentimenti e comportamenti legati ad esso. È possibile per esempio che chi soffre di Anoressia Nervosa passi molto tempo a cucinare o a osservare ed esaminare il cibo, anche senza consumarlo.
Nelle Tossicodipendenze, va da sé, le sostanze, quali per esempio alcol, marijuana, cocaina o eroina costituiscono l’elemento sine qua non di tali condizioni: la persona ricerca la sostanza costantemente, attua comportamenti ricorrenti finalizzati all’acquisizione della sostanza, cioè, in poche parole, tutto ciò che contraddistingue la sua vita quotidiana è spesso legato alla sostanza.

2. Controllo e perdita di controllo
Un altro elemento in comune che esiste tra le patologie alimentari e le condotte di dipendenza è legato al tema del controllo. Sia i Disturbi Alimentari che le Dipendenze spesso ruotano attorno a tale tema.
Nel Disturbo Alimentare, la persona può sperimentare un desiderio ossessivo di controllare l'apporto calorico, il peso corporeo e l'aspetto fisico, come nel caso dell’Anoressia Nervosa, oppure perdere completamente il controllo, come nella Bulimia o nel Binge Eating Disorder (o Disturbo da Alimentazione Incontrollata). A tal proposito, infatti, occorre specificare che sovente può succedere facilmente che una persona che soffre di Anoressia Nervosa, dopo un periodo di forte restrizione alimentare, passi alla Bulimia, proprio a causa della rigidità eccessiva, che, difficile da mantenere, porta ad un fallimento nel mantenimento del controllo. Il tema del controllo nei Disturbi del Comportamento Alimentare è quindi presente sia come forte presenza sia come forte assenza, infatti è possibile che una persona con DCA cresciuta in un contesto enormemente iper-protettivo e iper-controllante metta in atto, attraverso il Disturbo dell’Alimentazione, la propria autonomia, costruisca cioè un terreno su cui esercitare una personale forma di controllo, o, al contrario, una persona con DCA cresciuta in un contesto privo di limiti esprima il suo non conoscerli anche in relazione all’alimentazione e al peso corporeo.
Nelle Dipendenze, invece, si verifica una perdita di controllo, tale per cui la persona non è più in grado di moderare l'uso di una sostanza o la messa in atto di un comportamento. Questo è dato dal fenomeno del craving. Il termine "craving" è utilizzato per descrivere un forte desiderio o una bramosia intensa per qualcosa, spesso associati a comportamenti compulsivi. Nell'ambito delle Dipendenze, il craving si riferisce quindi al desiderio irresistibile e urgente di consumare una sostanza o di impegnarsi in un comportamento dipendente, come pure il presentarsi con insistenza da parte di uno stalker sotto casa della sua vittima.
Nelle Dipendenze da Sostanze come alcol, tabacco o droghe, il craving rappresenta quel momento in cui la persona sperimenta una forte voglia o desiderio di assumere la sostanza. Questo desiderio può essere così intenso da essere difficile da combattere ed essere anche accompagnato da sintomi fisici e psicologici, spesso legati all’astinenza.
Il craving porta così all’attuazione impulsiva e compulsiva delle condotte di dipendenze, e cioè a ciò in cui si colloca la perdita del controllo tipica delle Dipendenze.
Il craving rappresenta pertanto una parte significativa del ciclo della Dipendenza, contribuendo alla persistenza del comportamento dipendente e rendendo difficile per la persona il superamento della Dipendenza.

3. Compulsività e ritualità
La compulsività e la ritualità, dunque, sono fenomeni che caratterizzano sia i Disturbi Alimentari sia le Dipendenze.
Per scendere nei particolari, nel caso dei DCA, una persona con Anoressia Nevosa può mostrare per esempio, come abbiamo visto, comportamenti compulsivi riguardo al controllo del cibo, alla restrizione calorica e all’esercizio fisico eccessivo, e, inoltre, per la paura di ingrassare può mettere in atto condotte alimentari altamente e rigidamente ritualizzate, come contare le calorie, pesare il cibo, o consumarlo in specifici modi, tempi e luoghi. È però la Bulimia Nervosa forse il Disturbo Alimentare per eccellenza con rituali ben determinati: le persone che ne soffrono, spesso, si impegnano in episodi di alimentazione eccessiva, seguiti da comportamenti compensatori come il vomito autoindotto, l'uso di lassativi o l'esercizio fisico intensivo; sostanzialmente, c’è un rituale in cui la consumazione, tipica della Bulimia, delle grandi quantità di cibo, che prende origine sicuramente dalla presenza di determinate emozioni e sensazioni, magari di vuoto o sofferenza, porta ad ulteriori emozioni di colpa e vergogna, che inducono la persona a svuotarsi di ciò che ha portato all’interno, e quindi a compensare con il vomito e le altre modalità, e tale ciclo può diventare così automatico da essere un vero e proprio rituale che contrasta la sensazione di perdita di controllo data dalle abbuffate. Anche nel Disturbo da Alimentazione Incontrollata, o Binge Eating Disorder, c’è tutto questo rituale anche se la persona di fatto non concretizza le compensazioni.
Per quanto riguarda invece i disturbi legati alle sostanze, la compulsività si manifesta nella ricerca incontrollata della sostanza, di cui abbiamo visto il meccanismo nella sezione precedente. I rituali invece includono per esempio la preparazione della sostanza, il suo consumo in determinati luoghi o situazioni, e la pianificazione dettagliata di come ottenerla. Le Dipendenze Comportamentali, come il Gioco D'azzardo Patologico o la Dipendenza da Internet, possono prevedere invece rituali legati all'attività stessa. Ad esempio, un giocatore d'azzardo potrebbe seguire rituali precisi prima di scommettere, magari scaramantici, o una persona dipendente da Internet potrebbe avere routine fisse legate all'uso eccessivo della rete.
In entrambi i contesti, quello dei DCA e quello delle Dipendenze, la compulsività e la ritualità, poi, sono spesso alimentate da ansia, paura o stress.

4. Il legame con le emozioni
Disturbi dell’Alimentazione e Dipendenze hanno pertanto un rapporto particolare con gli stati emotivi.
Nei Disturbi Alimentari, il cibo diventa l’oggetto verso cui la persona riversa le sue emozioni, il veicolo mediante cui le esprime. Allo stesso modo, chi soffre di una Dipendenza può avere un rapporto malsano con le emozioni. L’espressione “annegare i dispiaceri con l’alcol” è spesso conosciuta.
Non sempre, infatti, una persona possiede le risorse psicologiche per esprimere adeguatamente le emozioni, e queste ultime possono diventare qualcosa di fastidioso e sgradito tanto da portare alla ricerca di confort foods o di qualche bicchiere di vino di troppo. Ci può essere l’idea erronea che le emozioni non devono essere provate, oppure ci può essere proprio una modalità disfunzionale di manifestarle, tanto da indurre quindi a sopprimerle con certi strumenti, come il rapporto con il cibo oppure una dose di droga. Questa difficoltà a manifestare appropriatamente le emozioni, accompagnata dalla convinzione sbagliata che ci siano emozioni negative e la tristezza sia quindi sinonimo di depressione e problemi, fa sì che il cibo e l’oggetto di una dipendenza, dunque, diventino i mezzi che la persona mette in atto per procurarsi piacere e gratificazione e per alleviare il malessere e il dolore psicologico, in modo da non sentire e regolare il dispiacere. Ciò è chiaramente più facile in questo modo così immediato. Tuttavia, è controproducente. In medicina, si parla di effetti iatrogeni. Gli effetti iatrogeni corrispondono alle conseguenze dannose che derivano paradossalmente dalle azioni a scopo curativo. A lungo andare, perciò, il ricorso a comportamenti disfunzionali come quelli legati ai DCA o alle Dipendenze può portare a tutta una serie di effetti collaterali, ad una spirale di malessere, ad un tunnel da cui è difficile uscirne.
Al termine dell’articolo, però, verranno indicate le strade alternative ai suddetti comportamenti, che sono invece fortunatamente prive di conseguenze così spiacevoli.
Ma quali possono essere le cause di queste due realtà, così simili tra loro? Abbiamo visto un po’ le caratteristiche che accomunano i Disturbi dell’Alimentazione e le Dipendenze, ma non ancora le motivazioni che li scatenano. Chiaramente non c’è un solo fattore causale, e le spiegazioni non sono valide allo stesso modo per tutte le persone, tuttavia può essere importante scoprire qualcosa in più rispetto alle cause di DCA e Dipendenze e ai loro aspetti di similarità…
5. Il ruolo dell'autostima
L'autostima gioca un ruolo significativo nei Disturbi del Comportamento alimentare e nelle Dipendenze, contribuendo sia allo sviluppo che al mantenimento di questi fenomeni.
Le persone con Anoressia Nervosa spesso basano la propria autostima sulla percezione della loro immagine corporea: un'autovalutazione distorta e negativa del proprio corpo può portare a una costante insoddisfazione per il proprio aspetto fisico e di conseguenza a comportamenti alimentari restrittivi. Nelle persone con Bulimia o Binge Eating Disorder, invece, l’autostima può essere influenzata dalla perdita di controllo tipica delle abbuffate, dal conseguente senso di pienezza, e dai comportamenti compensatori (come il vomito o l'uso di lassativi): le persone con Bulimia o Binge Eating possono cioè sviluppare vergogna e colpa legate ai propri comportamenti alimentari, con una conseguente influenza negativa sulla loro autostima.
Un piccolo paragrafo a parte merita essere qui dedicato anche alla tendenza al perfezionismo tipica delle persone con DCA, tendenza che può contribuire ad una personale autosvalutazione: gli standard impossibili che esse si pongono, e il conseguente inevitabile mancato raggiungimento degli stessi, alimentano cioè un ciclo negativo di bassa autostima e comportamenti alimentari disfunzionali.
Rispetto alle Dipendenze, invece, l’autostima è coinvolta come elemento su cui pesa il comportamento dipendente. L'uso cronico di sostanze o la messa in atto di altre condotte di dipendenza, fondamentalmente, può portare ad una diminuzione dell'autostima, poiché la dipendenza prende il sopravvento e la persona perde il controllo sulla propria vita, e la consapevolezza delle conseguenze negative dell'uso continuato può alimentare sentimenti di colpa e vergogna.
In generale, poi, persone che soffrono di bassa autostima possono cercare conforto nell'eccesso alimentare o nell'abuso di sostanze per compensare i sentimenti di inadeguatezza: l’alimentazione disfunzionale o la dipendenza possono diventare un meccanismo di coping, offrendo un momentaneo sollievo emotivo.
6. Percezioni distorte
I Disturbi dell’Alimentazione e le Dipendenze sono accomunati anche dalla presenza di percezioni distorte a monte, che talvolta sono schemi in qualche modo già presenti nella persona.
I Disturbi Alimentari sono spesso accompagnati da una percezione distorta del proprio corpo. Si parla di Dismorfofobia. Essa si manifesta quando la persona si vede diversa da come è in realtà. Può percepire, e quindi vedere davvero, una forma differente, difetti o anche deformità, quando per esempio si guarda allo specchio o in una foto, non percependo la realtà oggettiva. Può passare poi molto tempo a controllare e correggere il proprio aspetto. La distorsione dell’immagine corporea può diventare parte centrale della sua identità e contribuire al mantenimento del Disturbo Alimentare stesso.
Le persone con una Dipendenza, invece, manifestano percezioni distorte in termini di pensiero, ossia distorsioni cognitive, che sono meccanismi di pensiero irrazionali, possono contribuire al mantenimento del quadro dipendente e possono riguardare gli effetti delle sostanze o dei comportamenti sul corpo e sulla mente. Uno dei tipi più comuni di distorsione cognitiva è la negazione, una sorta di barriera mentale che impedisce di riconoscere il problema esistente: chi soffre di Dipendenze può minimizzare o addirittura negare la gravità del proprio comportamento, rendendo così difficile per se stesso e per gli altri intervenire efficacemente. Può subentrare anche una sorta di filtro cognitivo, che porta la persona a concentrarsi solo su alcuni aspetti, come quelli positivi, tralasciando tutti quelli negativi, che invece hanno un maggior peso. Un’altra distorsione possibile è la razionalizzazione, con cui la persona fornisce una giustificazione infondata del comportamento dipendente. Esiste anche un’altra distorsione, cioè quella in base alla quale la persona ha paura del cambiamento e pensa che il suo futuro non possa esistere senza la sua dipendenza.

7. Il ruolo dell'ambiente sociale
L'ambiente sociale può svolgere un ruolo significativo nello sviluppo e nella persistenza di DCA e Dipendenze. Ci sono diversi modi in cui l'ambiente sociale può esercitare la sua influenza.
Innanzitutto, la società spesso promuove determinati standard di bellezza, che possono portare le persone a sviluppare insicurezze riguardo al proprio aspetto fisico e a manifestare comportamenti alimentari disfunzionali, e la stigmatizzazione, per esempio legata al peso corporeo e all'aspetto fisico di un certo tipo, può avere un impatto negativo sulla salute mentale delle persone: l'esperienza di discriminazione o pregiudizio può aumentare il rischio di sviluppare comportamenti alimentari problematici o utilizzare sostanze per gestire lo stress e l'ansia. Le aspettative sociali riguardo alle prestazioni, all'immagine corporea e al successo possono essere fonte di stress significativo, determinando, non solo condotte alimentari disordinate come meccanismo di adattamento a tali aspettative, ma anche per esempio il ricorso a sostanze come la cocaina, l’anfetamina, l’MDMA, conosciuta anche come Ecstasy, per rendere al massimo in specifici campi quali il lavoro o la socialità e le relazioni, soprattutto quando l’appartenenza ad un gruppo sembra, per la persona o per gli altri membri, legata al consumo di una sostanza.
La televisione e i social media assumono una grande parte nella creazione di ideali irrealistici di bellezza e personalità. L'esposizione a immagini di corpi perfetti, o a persone di un certo spicco, dunque può influenzare negativamente la percezione di sè e contribuire allo sviluppo di DCA e Dipendenze.
L'isolamento sociale, peraltro, può influire di per sé nello sviluppo di Disturbi Alimentari e Dipendenze.
Le persone potrebbero utilizzare comportamenti alimentari distorti o ricorrere a sostanze per far fronte alla solitudine o alla mancanza di supporto sociale.
Inoltre, anche proprio l'ambiente familiare può incidere nell’insorgenza di Disturbi Alimentari o Dipendenze, in quanto per esempio un contesto familiare che enfatizza l’importanza dell’aspetto fisico o nel quale il cibo assume un ruolo centrale può determinare lo sviluppo di problematiche alimentari nell’individuo, oppure una famiglia che in qualche modo esalta la droga, il gioco d’azzardo, o altri possibili oggetti di dipendenza, può essere un fattore importante alla base della Dipendenza della persona.
In definitiva, l'ambiente sociale svolge un ruolo complesso e multifattoriale nello sviluppo dei Disturbi dell’Alimentazione e delle Dipendenze.
8. Fattori di stress e traumi
Eventi traumatici o situazioni stressanti possono essere ulteriori elementi scatenanti per la comparsa di DCA o Dipendenze. Anche se tali fenomeni si possono spesso collocare all’interno del contesto in cui la persona vive ed essere quindi inseriti fra gli esiti di un ambiente sociale disfunzionale, meritano una sezione a parte.
Dunque, chi ha subito traumi potrebbe sviluppare strategie di coping disfunzionali per affrontare l'angoscia emotiva. Alcune persone potrebbero utilizzare il cibo (iperfagia o restrizione alimentare), le sostanze o gli altri oggetti di dipendenza come modalità di “auto-medicazione” per gestire lo stress, alleviare l'ansia, la depressione o il dolore emotivo derivanti dagli eventi traumatici. In generale, i traumi hanno un impatto negativo sulla capacità di regolare le emozioni, provocandone una disregolazione, per cui chi ne è vittima può trovarne una (seppure inappropriata) modulazione proprio mediante il legame col cibo, le sostanze, Internet, il gioco patologico, il sesso, lo shopping, eccetera...
Dopo un trauma, alcune persone possono sviluppare anche una maggiore necessità di controllo sulla propria vita come meccanismo difensivo per compensarne la mancanza in altre aree, e possono cercare il controllo proprio attraverso la strutturazione di un DCA. I DCA, come l'Anoressia o la Bulimia, infatti, come abbiamo visto, implicano spesso un controllo eccessivo sulla dieta e sull'aspetto fisico.
I traumi, poi, possono generare distorsioni percettive e cognitive, che sono spesso, come già riportato, elementi tipici di DCA e Dipendenze.
È importante notare che non tutti coloro che hanno vissuto traumi sviluppano DCA o Dipendenze, e molte persone con questi disturbi possono non avere mai avuto vere e proprie esperienze traumatiche alle spalle. Tuttavia, è fondamentale riconoscere che l’aver vissuto eventi traumatici è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di tali problematiche, e non solo.

9. Aspetti neurobiologici comuni
I Disturbi del Comportamento Alimentare e le Dipendenze patologiche condividono infine alcuni aspetti neurobiologici: entrambi i fenomeni sono regolati e a loro volta influenzano il Sistema Nervoso Centrale, prevedendo alterazioni nei circuiti cerebrali legati alla ricompensa, al piacere, alle emozioni in generale, alla motivazione e al controllo degli impulsi.
Il sistema della ricompensa, in particolare, è coinvolto nella motivazione e nel piacere, e comprende zone quali il Nucleo Accumbens e le aree dopaminergiche. La dopamina è una sostanza prodotta dal nostro corpo che, fra le varie cose, si occupa anche delle sensazioni di benessere.
Alcuni studi, come quello di Frank et al. (2005), hanno rilevato bassi livelli di dopamina nelle persone con sintomi di Anoressia Nervosa.
Inoltre, i livelli di dopamina possono aumentare in relazione alla consumazione di cibo, che di base è un comportamento finalizzato alla sopravvivenza e quindi rinforzato dalle sensazioni di piacere, le quali vengono prodotte anche dal circuito dopaminergico (Wang, Geliebter, Volkow et al., 2012).
Per quanto riguarda le Dipendenze, il sistema della ricompensa e quello dopaminergico vengono attivati dalle sostanze o dai comportamenti dipendenti, nel senso che, per esempio, l’uso ripetuto di sostanze porta ad un’elevata attivazione del sistema della ricompensa e ad un aumento temporaneo dei livelli di dopamina: in particolare, molti stimolanti, come la cocaina o le anfetamine, possono incrementare la liberazione della dopamina nel cervello (Volkow et al., 2004). In generale, però, le sostanze psicotrope vanno ad occupare il posto dei neurotrasmettitori quali la dopamina cosicché, con il tempo, la produzione naturale di queste sostanze endogene si riduce.
Il controllo degli impulsi, la presa di decisioni e la regolazione emotiva, invece, sono aspetti regolati principalmente dalla corteccia prefrontale. DCA e Dipendenze possono essere entrambi associati ad alterazioni nella funzione di questa regione cerebrale, che possono proprio influenzare la capacità di controllare i comportamenti alimentari e di dipendenza.
La risposta emotiva, anche di ansia e stress, dipende invece dall’amigdala, e nei DCA e nelle Dipendenze si possono osservare cambiamenti nell’attività di questa regione cerebrale, che determinano una disregolazione emotiva.
Infine, la plasticità cerebrale, ossia la capacità del cervello di adattarsi e cambiare nel tempo, viene influenzata da questi disturbi, sia nel senso che i comportamenti ripetuti legati ai DCA e alle Dipendenze possono modulare tale plasticità e influenzare la formazione di abitudini o comportamenti compulsivi, sia nel senso che la scarsa nutrizione, specie dell’Anoressia, e le sostanze psicoattive possono compromettere le capacità cognitive della persona.
Bisogna comunque considerare che mentre ci sono sovrapposizioni nei meccanismi neurobiologici, ci sono anche differenze significative tra DCA e Dipendenze. La comprensione di questi aspetti può contribuire infatti allo sviluppo di approcci terapeutici più mirati e personalizzati per affrontare tali disturbi.

Conclusioni.
In conclusione, le similitudini psicologiche tra Disturbi Alimentari e Dipendenze sono evidenti in diversi aspetti, tra cui il tema del controllo, il ruolo dell’autostima, i fattori emotivi, la compulsività e le basi neurobiologiche. Tali disturbi, in generale, possono determinare comportamenti disfunzionali che influenzano negativamente la salute mentale e fisica della persona.
Comprendere gli elementi di similarità può essere utile per sviluppare approcci terapeutici integrati che affrontino le sfide psicologiche comuni ad entrambe le condizioni.
Nel trattamento di entrambi, la Terapia Cognitivo-Comportamentale può essere un approccio efficace.
Essa si concentra primariamente sul cambiamento dei pensieri distorti e dei comportamenti disfunzionali, ma anche sulla gestione dello stress e delle emozioni implicate, in modo da produrre strategie di coping più sane.
Tuttavia, le cause e le caratteristiche specifiche di DCA e Dipendenze possono variare notevolmente sia tra i due fenomeni, sia all’interno delle diverse sfumature che possiedono. Pertanto, è fondamentale un trattamento personalizzato, costruito su misura, in base alle esigenze individuali e alla natura specifica della condizione della persona.
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